INTERVISTA

Arielle Ellia, l’immagine in libertà

1. Arielle, qual è stato lo stimolo che ti ha portata a fondare WEBCOMDESIGN?
Dopo un anno di riflessione, arricchita dalle mie esperienze nella gioielleria, nell’agroalimentare e nella creazione visiva, ho voluto creare uno spazio che rispecchiasse chi sono: libero, creativo e radicato nell’immagine. WEBCOMDESIGN è nata nel 2021 da questa volontà.

2. Hai un percorso molto eclettico. Come lo riassumerestiÈ un percorso in movimento. Dalla Sorbona a Eilat, dalla gioielleria di Place Vendôme all’industria agroalimentare, dalla fotografia al coaching per il benessere, ho sempre seguito ciò che vibrava dentro di me. Sono stati gli incontri e i contesti a formarmi.

3. Proprio così, quali sono state le tappe principali della tua vita professionale?
Prima la gioielleria, con Alexandre Reza, André Messika e poi Repossi, che mi hanno insegnato l’esigenza, il dettaglio e il bello. Poi il mondo della distribuzione con Mutti, dove ho partecipato alla creazione della filiale francese. Infine la creazione visiva, la grafica e la fotografia, oggi al centro della mia attività.

4. Cosa hai portato con te dalla tua esperienza nel mondo del lusso?
L’importanza dell’intenzione dietro ogni gesto, la cura in ogni dettaglio e la capacità di rifiutare ciò che non risuona con i propri valori. Penso spesso ad Alexandre Reza che diceva: “Questa pietra non sarà indossata da questa persona.” Una bella lezione di fedeltà a se stessi.

5. Come sei arrivata al mondo dell’immagine?
Per passione. La fotografia e la grafica mi permettono di trasmettere messaggi, creare emozioni, tradurre un’identità. È un linguaggio a sé stante, che ho perfezionato attraverso corsi di formazione e collaborazioni.

6. Cosa offre oggi WEBCOMDESIGN ai suoi clienti?
Servizi di creazione visiva su misura: fotografia, grafica, identità visiva, accompagnamento d’immagine. Intervengo sia presso professionisti della comunicazione che imprenditori o artisti.

7. Che ruolo ha la creatività nella tua vita?
Un ruolo essenziale. Per me, la creatività è una libertà estrema. Nessuna intelligenza artificiale potrà mai superare ciò che l’essere umano può immaginare. Bisogna solo lasciarle spazio.

8. Oltre alla comunicazione visiva, sviluppi altri progetti artistici?
Sì, creo oggetti in resina e braccialetti in pietre naturali, che espongo alla Galerie Artélie a Parigi e sul profilo Instagram (@resine_art_ela). È un’altra forma di espressione, più intuitiva, più sensoriale.

9. Parlaci delle tue attività di coaching con i cavalli.
Ho seguito una formazione da Horse Coach con Horse Sense. Il cavallo è uno specchio emotivo straordinario. Organizzo anche soggiorni benessere “Happiness Therapy” per accompagnare le persone nel loro sviluppo personale con approcci dolci e olistici.

10. Come articoli tutte queste sfaccettature della tua vita professionale?
Sono tutte collegate dallo stesso filo rosso: la trasmissione, la creazione e l’accompagnamento della persona. Non compartimento, anzi. È l’equilibrio di tutte queste attività a dare senso a ciò che faccio.

11. Il tuo percorso sembra guidato dal movimento. Cosa rappresenta per te?
La vita è movimento, la vita è incontro, la vita è troppo breve per non ascoltare ciò che ci chiama. Ho sempre preferito seguire gli slanci della vita piuttosto che restare ferma.

12. Quale ruolo ha Parigi nella tua storia?
Parigi, e più precisamente Place Vendôme, è stato un punto di ancoraggio forte. È lì che ho imparato la nobiltà del mestiere, ma anche l’esigenza. E oggi è principalmente a Parigi che continuo a creare, esporre e sviluppare i miei progetti.

13. Come vedi la tua evoluzione?
Con gratitudine. Ogni tappa, anche le più inattese, ha nutrito la successiva. Non rinnego nulla, trasformo. Questo è ciò che mi permette di essere libera oggi.

14. Un consiglio per chi cerca la propria strada?
Osa cambiare, osa esplorare. L’essenziale è essere allineati con chi si è. Il resto si mette in moto con fiducia e perseveranza.

15. E il futuro, come lo immagini?
Aperto. Vorrei continuare a creare, trasmettere, far viaggiare le persone attraverso l’immagine e le emozioni. E forse un giorno… raccontare tutto questo in un libro.